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E lei viene ogni notte.

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E lei viene ogni notte

ad allietar dell'uomo

il sogno straniero

sotto il cielo di stelle

dei Mexica,

fragrante la pelle di rame che

ogni mistero della sua terra

nasconde, svelano gli occhi

l'alma silena; Malitzin,

figlia del popolo,

intreccia al mio il tuo respiro.

Stendi di neri capelli la notte

sui miei occhi pieni di stelle,

chiusi possano tornare ad aprirsi 

come aironi in volo nel cielo sopra

Tenochtitlàn la Sublime, 

sacra visione degna di dei.

E dei fummo per le genti

provenienti da Axtlan, 

ma dei di morte e rovina.

Baciami ancora stanotte,

oh nera signora di ombre vestita,

dalle tue labbra imploro la vita,

il mistero di me a me stesso rivela

ma senza parlare, che non a parole

all'uomo il destino si svela. 

Tu lo conosci, in te l'Arcano

dimora, Maya figlia di Azteca,

nata due volte. 

Baciami ancora, 

stringimi ancora,

muovi su di me la tua danza, guarda;

nel cielo è alta sopra Aztechi e Spagnoli 

la dea della Luna. 

 

 

 

 

 alessandro venuto - 11/04/2020 11:46:00 [ leggi altri commenti di alessandro venuto » ]

Puntuale lettura di Galante, che magnificenza magnificat. Grazie per avermi letto una volta di più.

 Arcangelo Galante - 11/04/2020 11:00:00 [ leggi altri commenti di Arcangelo Galante » ]

Davvero immaginifica l’opera, sapientemente descritta nei particolari desideri dell’autore, che l’ha resa attraente, proprio come la protagonista Maya, figlia di Azteca.
Lo scritto non necessita di spiegazioni inerenti lo sviluppo del messaggio inteso trasmettere dal poeta, restando evocativo e sognante.

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